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Io odio cucinare, il blog di Ilaria Bellantoni, autrice di Lo chef è un Dio |
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Dedicato alle donne che sognano di affrancarsi dalla tirannia dei fornelli: ragazze, si può. Sciogliete il fiocco del vostro grembiulino e stappate una bottiglia di champagne. Grazie.
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La Bellantoni al Salone del Libro di Torino, olé! |
12 maggio
2011 |


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Cucinieri, cuochini, lettori, amici/nemici di Facebook e della vita reale, naviganti malmostosi, casalinghe indemoniate e non, gastro-freak, girls, guys & gays la notizia è la seguente: Lo Chef è un Dio è stato selezionato per un premio letterario e la Bellantoni domani parte per Torino, destinazione il Salone Internazionale del Libro. Oh yes! Mentre sto preparando la valigia e prego la Dea del Glamour che domani non piova e sono incerta se portarmi uno, nessuno o centomila paia di scarpe di livello, mi chiedo ancora come sia possibile. Quali criteri i giurati abbiano usato per selezionare me, la Zia della Piccola Fiammiferaia aka la Melissa P della Padella, e non un altro. Non mi è ancora chiaro, ma così gira il mondo dell’editoria gastronomica e noi non possiamo farci niente. Comunque, grazie per il pensiero. Quindi domani, venerdì 13 maggio alle 12.30, al Salotto Rai Eri del Salone, troverete la vostra autrice di riferimento alla conferenza stampa di presentazione di Libri da Gustare 2011. Io gareggio (vabbè) per la sezione “Cibo e letteratura” (ooooh!) e avrete tempo fino al 20 novembre per votarmi (http://www.libridagustare.it/ e http://traspi.net/). Domani ci saranno i miei competitor, gli editori e qualche giornalista che probabilmente avrà sbagliato sala. Ecco, tu, collega, non te ne andare perché dobbiamo fare lobbying. Ti preparerò la mia famosa torta di mele, resta, dai. Mi riconoscerai tra tutti: brillerò di verde. Peg l’apprezzerà da lassù, è certo. L’outfit è stato scelto dopo un brainstormig su Skype con la mia nuova amica scienziata che ora è a Cannes e stalkerizza Jude Law (ora che sei arrivata, lui ha smesso di chiedere di te?). Quindi, merita. Al Salone sono sempre andata per intervistare scrittori (veri), gente da milionate di copie (che invidia), uomini e donne che vivono per scrivere (io scrivo per vivere, che è leggermente diverso) e hanno i loro nomi in cima alle classifiche dei best seller (io non ancora, ma prima o poi vi acchiappo, che vi credete?). Però domani, io e loro, sul pass, avremo stampata la stessa magica parola: autore, sì! O forse writer? Durerà solo per un giorno, ma che giorno, ragazzi. Alla faccia di Vito Frolla e di quelli di Slow Food. Non vincerò, ma forse sarò la più elegante. E son soddisfazioni.
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